Settimo incontro per la costituzione del Biodistretto Sud Sardegna dedicato alla filiera ortofrutticola bio
Verbale 7° incontro di animazione territoriale 21/09/2021
Il giorno 21/09/2021 alle ore 18:00, in video conferenza tramite la piattaforma Skype di Copagri Sardegna, si è tenuto il settimo incontro di animazione territoriale finalizzato alla costituzione del Biodistretto Sud Sardegna, in conformità alle disposizioni per il contenimento della pandemia Covid 19.
L’incontro è finalizzato all’analisi dei problemi della filiera ortofrutticola BIO.
L’incontro è stato convocato attraverso avviso pubblico sul sito web Copagri Sardegna (www.copagrisardegna.it) sul canale social Facebook di Copagri Sardegna e sul canale Facebook della CIA Cagliari.
Sono presenti i soggetti proponenti Ignazio Cirronis Presidente di Copagri Sardegna, Pietro Tandeddu Direttore di Copagri Sardegna e i portatori di interesse del territorio (Enti di ricerca e Università di Cagliari, imprese certificate BIO rappresentative della filiera ortofrutticola quali produttori, trasformatori e imprese di commercializzazione).
Ignazio Cirronis Copagri Sardegna presenta l’incontro dedicato all’analisi dei problemi della filiera ortofrutticola nell’ambito delle attività di animazione per la costituzione e riconoscimento del Bio- distretto Sud Sardegna. Evidenzia che la filiera ortofrutticola è quella più matura all’interno del territorio del Bio-distretto, dal punto di vista storico e organizzativo. Attraverso L’OCM ortofrutta è presente l’organizzazione dei produttori S’Atra Sardigna, riconosciuta come OP secondo le normative comunitarie nazionali e regionali. L’ obiettivo del bio-distretto è anche quello di ampliare la partecipazione dei produttori alla OP, questa è composta da 40 produttori associati per il 90 – 95% ricadenti nel territorio del Biodistretto con 120 ettari di superficie orticola; di questi 10 ettari sono coltivati in serra; meno significative le superfici coltivate ad agrumi e frutta. La filiera è presente nei mercati locali regionali ed esteri, ha presentato un progetto PIF per un importo di
4.000.000 di euro alla quale partecipano una ventina dei produttori associati all’ OP S’Atra Sardigna.
Carlo Tuveri Agenzia Laore Sardegna, conduce il tavolo di filiera in veste di facilitatore, precisa che l’incontro odierno è incentrato sull’analisi dei problemi che limitano il perseguimento degli obiettivi di valorizzazione della filiera ortofrutticola BIO ed espone le modalità di formulazione dei problemi, mediante una specifica metodologia come di seguito dettagliato:
-devono essere espressi in forma negativa a partire da una situazione reale esistente e non sulla base di idee, di opinioni personali o per sentito dire e senza prefigurare soluzioni.
-devono scaturire da fatti concreti ed esposti in forma oggettiva in quanto riferiti a fatti certi e dimostrabili.
– devono essere rappresentati in forma chiara e comprensibile.
Prosegue esponendo alcuni esempi al fine di facilitare i portatori di interesse a formulare correttamente i problemi che limitano lo sviluppo della filiera ortofrutticola Bio, siano essi di natura produttiva, strutturale, di trasformazione, commercializzazione, ricerca, formazione e innovazione.
Invita pertanto gli operatori di filiera presenti ad esprimersi per identificare i problemi che verranno riportati su una tabella in formato word, all’uopo predisposta visibile e condivisa nella piattaforma skype.
Intervengono i diversi operatori della filiera ortofrutticola che con il supporto del facilitatore, esplicitano i seguenti problemi come di seguito riportati:
Descrizione |
I produttori ortofrutticoli non dispongono di soluzioni compatibili con il regime BIO per la difesa fitosanitaria |
La ricerca e la sperimentazione sulla difesa fitosanitaria delle coltivazioni BIO non soddisfano le esigenze dei produttori (es. introduzione di antagonisti, soluzioni organizzative innovative, ecc.) |
I produttori ortofrutticoli non conoscono in misura adeguata le tecniche agronomiche di gestione delle coltivazioni BIO (rotazioni, solarizzazione, sovescio, ecc.) |
Aleatorietà delle produzioni dovute alle avversità climatiche impedisce il rispetto della programmazione produttiva (minaccia) |
Il servizio di assistenza tecnica non è adeguato alle esigenze dei produttori ortofrutticoli BIO |
I produttori ortofrutticoli non sempre dispongono di materiale di propagazione di qualità certificato BIO (es. esente da infestazioni e plantule correttamente sviluppate) |
La dimensione delle aziende ortofrutticole BIO è molto piccola e limita gli investimenti per lo sviluppo delle attività/ (Punto di debolezza) |
Le superfici produttive della filiera ortofrutta BIO sono insufficienti a soddisfare le richieste di mercato (in particolare in superficie coperta) – Punto di debolezza |
La filiera ortofrutticola BIO non è organizzata per avere una produzione vivaistica autonoma |
Gli orticoltori non accettano i tempi di conversione eccessivi (2 anni) per aderire al metodo BIO |
I produttori ortofrutticoli non aderiscono al regime BIO |
I tempi di conversione eccessivi (2 anni) scoraggiano i produttori convenzionali ad aderire al metodo BIO (minaccia) |
La filiera ortofrutticola BIO non è adeguatamente sviluppata |
Gli orticoltori non conoscono i mercati più remunerativi per le produzioni BIO |
Le produzioni ortofrutticole BIO non sono adeguatamente valorizzate nei diversi mercati (locale, nazionale, estero) |
Le produzioni ortofrutticole BIO non sono adeguatamente presenti nel mercato locale |
I prodotti ortofrutticoli BIO non sono adeguatamente promossi nel circuito Horeca |
Gli operatori della filiera ortofrutticola BIO non collaborano e non sono organizzati per proporre le produzioni nel circuito Horeca |
Le aziende ortofrutticole BIO in coltura protetta non hanno adeguate dotazioni tecnologiche (es. controllo umidità, temperatura, ecc.) |
I costi di produzione dei prodotti ortofrutticoli BIO sono eccessivi rispetto alla remunerazione (trasporti, imballaggio, certificazione, ecc.) |
La promozione delle produzioni ortofrutticole BIO è insufficiente per una adeguata valorizzazione |
La qualità dei prodotti ortofrutticoli BIO non sempre soddisfa le richieste di mercato |
I prodotti conferiti alla OP S’Atra Sardigna talvolta non sono conformi ai disciplinari di produzione |
I produttori ortofrutticoli BIO non selezionano adeguatamente i prodotti per il conferimento |
I consumatori non conoscono sufficientemente le caratteristiche qualitative dei prodotti ortofrutticoli BIO |
Spesso produzioni convenzionali vengono proposte come BIO (concorrenza sleale) |
Crescita delle produzioni con orti familiari (riduce la domanda) minaccia |
Punto di debolezza l’insularità che aumenta i tempi di trasporto delle produzioni ortofrutticole BIO |
Descrizione |
La logistica non è adeguata alle esigenze della filiera ortofrutticola BIO |
I produttori ortofrutticoli BIO non hanno adeguati mezzi di trasporto (es. approvvigionare il mercato locale, per i conferimenti alla OP, ecc. |
Insufficiente attenzione istituzionale per la promozione dei prodotti ortofrutticoli BIO (Punto di debolezza) |
Vengono successivamente programmati e condivisi i prossimi incontri di animazione per i giorni lunedì 27 settembre 2021 alle ore 11:30 sull’ analisi SWOT della filiera ovi-caprina; martedì 28 settembre 2021 alle ore 11:00 sull’analisi SWOT della filiera vitivinicola; martedì 28 settembre 2021 alle ore 18:00 sull’analisi dei problemi della filiera olivicola.
La riunione si chiude alle ore 19:35.
Verbale redatto dai tecnici dell’Agenzia Laore