Decimo incontro per la Costituzione del Biodistretto Sud Sardegna dedicato alla filiera olivicolo olearia BIO
Il giorno 28/09/2021 alle ore 18:00, in video conferenza tramite la piattaforma Skype di Copagri Sardegna, si è tenuto il decimo incontro di animazione territoriale finalizzato alla costituzione del Biodistretto Sud Sardegna, in conformità alle disposizioni per il contenimento della pandemia Covid 19.
L’incontroèfinalizzatoall’analisideiproblemidellafilieraolivicolooleariaBIO.
L’incontro è stato convocato attraverso avviso pubblico sul sito web Copagri Sardegna (www.copagrisardegna.it) sul canale social Facebook di Copagri Sardegna e sul canale Facebook della CIA Cagliari.
Sono presenti i soggetti proponenti Ignazio Cirronis Presidente di Copagri Sardegna, Pietro Tandeddu Direttore di Copagri Sardegna e i portatori di interesse del territorio (Enti di ricerca e Università di Cagliari, imprese certificate BIO rappresentative della filiera olivicolo-olearia BIO).
Ignazio Cirronis Copagri Sardegna presenta l’incontro dedicato all’analisi dei problemi della filiera olivicolo olearia nell’ambito delle attività di animazione per la costituzione e riconoscimento del Bio-distretto Sud Sardegna. Presenta alcuni dati statistici del comparto olivicolo, precisando che in Italia sono presenti
364.000 ha di superfici investite. In Sardegna le superfici destinate all’ olivicoltura si attestano a 36.640 ha con una superficie media aziendali pari a 1,2 ettari. L’ 85% delle superfici investite ad olivicoltura in Sardegna sono di tipo estensivo con una media di 100-120 piante ad ettaro. Di minore rilevanza è la superficie destinata alla coltivazione intensiva con una densità di impianto pari a 200-400 piante ad ettaro.
CarloTuveriAgenziaLaoreSardegna, conduce il tavolo di filiera in veste di facilitatore, precisa che l’incontro odierno è incentrato sull’analisi dei problemi che limitano il perseguimento degli obiettivi di valorizzazione della filiera olivicolo-olearia BIO ed espone le modalità di formulazione dei problemi, mediante una specifica metodologia come di seguito dettagliato:
-devono essere espressi in forma negativa a partire da una situazione reale esistente e non sulla base di idee, di opinioni personali o per sentito dire e senza prefigurare soluzioni.
-devono scaturire da fatti concreti ed esposti in forma oggettiva in quanto riferiti a fatti certi e dimostrabili.
– devono essere rappresentati in forma chiara e comprensibile.
Prosegue esponendo alcuni esempi al fine di facilitare i portatori di interesse a formulare correttamente i problemi che limitano lo sviluppo della filiera olivicolo-olearia Bio, siano essi di natura produttiva, strutturale, di trasformazione, commercializzazione, ricerca, formazione e innovazione.
Invita pertanto gli operatori di filiera presenti ad esprimersi per identificare i problemi che verranno riportati su una tabella in formato word, all’uopo predisposta visibile e condivisa nella piattaforma skype.
Intervengono i diversi operatori della filiera olivicolo-olearia BIO che con il supporto del facilitatore, esplicitano i seguenti problemi come di seguito riportati:
Descrizione |
Le produzioni olivicole olearie BIO del Sud Sardegna non sono sufficienti rispetto alle richieste dei canali commerciali |
L’olio EVO BIO sardo ha costi di produzione più alti rispetto agli altri oli BIO |
I costi di produzione degli oliveti tradizionali sono più elevati rispetto agli impianti intensivi con selezioni clonali (es. per l’impossibilità di realizzare la potatura e la raccolta meccanizzata, e per la scalarità delle maturazioni) |
Gli olivicoltori non hanno sufficienti conoscenze e competenze per la gestione degli oliveti intensivi BIO |
Descrizione |
Le tipologie di impianto prevalenti attualmente esistenti sono di tipo tradizionale e non consentono una gestione più razionale e competitiva degli oliveti in BIO (debolezza) |
La dimensione media delle aziende olivicole è bassa (debolezza) |
Gli operatori olivicoli non conoscono le nuove tecniche di impianto e coltivazione dell’olivo in BIO |
Gli operatori olivicoli che conoscono le nuove tecniche, spesso non le utilizzano o sono contrari perché le considerano uno stravolgimento degli ecosistemi e non sono coerenti con le tradizioni (olivo visto come pianta da paesaggio che fa anche produzione) (debolezza o opportunità secondo i punti di vista) |
Le aziende olivicole BIO non trovano la manodopera specializzata per le operazioni colturali (potatura, lavorazioni, ecc.) |
La filiera olivicola BIO non è adeguatamente organizzata per una olivicoltura intensiva |
Gli operatori della filiera (olivicoltori e vivaisti) non hanno a disposizione varietà di olivo sarde adatte ai sistemi produttivi intensivi (si sta lavorando sulla Semidana con risultati promettenti) |
L’attività vivaistica olivicola sarda è poco sviluppata (debolezza) |
La produzione olivicola è spesso concentrata in aree marginali che non consentono una meccanizzazione della coltivazione con costi più alti (debolezza) |
Forte concorrenza degli oli BIO spagnoli (minaccia) |
L’attività vivaistica olivicola sarda non è adeguata alle esigenze degli olivicoltori BIO (olivicoltura moderna intensiva) |
Le olive certificate BIO non sempre sono destinate alla produzione di olio EVO BIO (spesso vengono molite in frantoi non certificati BIO) |
Gli oli EVO BIO del Sud Sardegna sono poco presenti nella GDO |
Gli olivicoltori hanno difficoltà a rivolgersi a frantoi certificati BIO |
Alti di costi di produzione negli impianti tradizionali dovuti all’impossibilità di realizzare la potatura meccanizzata (debolezza) |
I frantoiani hanno difficoltà nella gestione degli adempimenti burocratici di certificazione degli oli EVO BIO |
I frantoi contoterzisti non conoscono le potenzialità del mercato dell’olio BIO (non si certificano BIO perché poco informati) |
Complessità nelle operazioni di raccolta delle olive negli impianti tradizionali spesso con piante di diversa età, con raccolta scalare che genera maggiori costi (debolezza) |
I consumatori (soprattutto i giovani) non sono sufficientemente informati sulla qualità degli oli EVO BIO della Sardegna (caratteristiche organolettiche, valori nutrizionali) |
Gli oli EVO BIO sardi non sono sufficientemente promossi sul mercato nazionale/estero |
I consumatori non sono sufficientemente informati sull’affidabilità della certificazione degli Oli EVO BIO (sono scettici) |
Il consumatore non è consapevole delle differenze esistenti tra olio EVO BIO e olio EVO convenzionale (comunicazione poco chiara genera spesso confusione) |
Gli operatori della ristorazione e della filiera olivicola non collaborano per proporre l’olio EVO BIO del Sud Sardegna nel canale Horeca |
Gli operatori del canale Horeca non conoscono sufficientemente la qualità degli oli EVO BIO del Sud Sardegna |
L’olio EVO BIO del Sud Sardegna non è adeguatamente valorizzato |
I piccoli produttori olivicoli hanno difficoltà di accesso alle innovazioni (ristrutturazione, nuovi impianti intensivi, meccanizzazione, ecc.) |
Le piccole produzioni di olio EVO del Sud Sardegna spesso non sono certificate BIO (vengono vendute sfuse senza etichetta) |
La ricerca sulla selezione di cloni di varietà sarde adatte all’olivicoltura moderna è inadeguata rispetto alle esigenze |
Gli operatori della filiera e della ricerca non dialogano tra loro |
Descrizione |
L’agricoltura di precisione (per ottimizzare le operazioni colturali ) non è adeguatamente diffusa nelle coltivazioni olivicole BIO del Sud Sardegna |
Gli operatori della filiera olivicola BIO del Sud Sardegna hanno alti costi dell’energia per basso utilizzo di energie alternative da fonti rinnovabili |
Gli olivicoltori BIO del Sud Sardegna non sono sufficientemente aggregati tra loro |
I consumatori non si sentono sufficientemente garantiti dalla certificazione BIO (debolezza) |
Gli operatori della filiera olivicola non sono adeguatamente formati e aggiornati sulle innovazioni per del difesa degli oliveti BIO |
Il servizio di assistenza tecnica per la diffusione delle innovazioni, per le tecniche di coltivazione e difesa dell’olivicoltura BIO nel Sud Sardegna è insufficiente |
Il reddito degli operatori della filiera olivicola BIO del Sud Sardegna non è adeguato |
Viene programmato condiviso il prossimo incontro di animazione per il giorno giovedì 30 settembre 2021 alle ore 11:30 sull’ analisi SWOT della filiera olivicolo-olearia;
La riunione si chiude alle ore 19:30.
Verbale redatto dai tecnici dell’Agenzia Laore Sardegna