Copagri Sardegna: dichiarazioni del presidente regionale – buoni propositi per la prossima legislatura regionale – richieste ai candidati alle prossime elezioni
Con il 2023 ormai alle spalle, ci accingiamo ad affrontare il nuovo anno 2024 che eredita diverse problematiche unitamente a una serie di incognite che preoccupano tutte le aziende agricole e zootecniche isolane. Il Presidente regionale di Copagri Sardegna, Giuseppe Patteri, sottolinea che l’entrata in vigore della nuova PAC già dall’ anno 2023, non è stata indolore per le aziende agricole. Tale programmazione porterà ad una diminuzione media netta pari al 12,3% di quanto erogato nella precedente quinquennalità. La Copagri Regionale già da tempi non sospetti (Gennaio 2022) si era mossa denunciando tale sproposito a carico delle aziende agricole della Sardegna, rimarcando nel contempo i problemi legati alle congiunture socio economiche internazionali che inevitabilmente hanno danneggiato l’ intero comparto agricolo sardo. Con forza abbiamo ribadito, continua Patteri, la necessita di mettere a bilancio delle somme di denaro che coprissero tale gap economico negativo paragonato con la PAC 2014- 2020. Il governo regionale e, in particolare modo, l’assessorato all’ agricoltura, nell’ ultimo periodo con l’ingresso dell’Assessore Valeria Satta, hanno limitato i danni ascoltando in parte le nostre proposte, e mettendo a bilancio per il settore agricolo ulteriori 23 Milioni annui per tre anni, di pronto utilizzo per “rinforzare” alcune misure del CSR.
In Sardegna – riferisce Giuseppe Patteri, Le aziende agricole nel periodo di Novembre – Dicembre sono state messe a durissima prova dalla situazione venutasi a creare a seguito della mancata corresponsione di tutto o di parte dell’acconto del premio unico che dovrebbe essere erogato regolarmente entro il 30 di Novembre dell’anno di impegno.
Tale stortura come già ampiamente rilevato è il risultato di una burocrazia che in maniera silente, continua ad imperversare nella gestione delle aziende agricole e zootecniche risultando essere uno dei principali problemi che gravano sull’agricoltura. Oggi come in passato oltre a non avere la certezza sui tempi di liquidazione delle somme spettanti legate sia alla PAC sia al PSR, attuale CSR, si è aggiunta l’insicurezza su quanto le imprese dovranno realmente ricevere in acconto e a saldo sia di Premio Unico (come per l’acconto sul premio unico 2023), sia delle misure legate al CSR. Questo porta alla destabilizzazione delle aziende che si trovano a non poter programmare in maniera concreta le proprie spese in periodi critici. Attualmente la situazione è aggravata da cambiamenti climatici oramai sempre più imprevedibili e devastanti che causano non solo diminuzione delle produzioni, ma sempre più spesso danni strutturali, aziendali e territoriali.
Ci troviamo inoltre davanti ad un lungo periodo di siccità, che interessa maggiormente la parte orientale e il sud dell’ Isola (dalla Gallura orientale, passando per la Baronia, per la Barbagia e l’Ogliastra, sino al Sarrabus), cosa che già aggrava la situazione delle aziende zootecniche isolane che non hanno scorte foraggere di qualità che permettano di superare l’ inverno in maniera serena; la situazione per le aziende zootecniche è molto grave, prima della primavera hanno davanti altri 4 mesi invernali. Non di poco conto il problema atavico della Blue Tongue con il nuovo sierotipo 8 e quello già conosciuto 4, che oltre ad essere preoccupante per gli allevamenti ovini, risulta devastante dal punto di vista economico per quelle aziende che allevano bovini da carne, obbligate a mantenerli in azienda a seguito dei blocchi di movimentazione imposti, riguardanti lo spostamento presso il “continente” e in parte anche internamente al territorio regionale, con tutto ciò che ne consegue.
Le Richieste per la prossima legislatura sono tante e le rivolgiamo direttamente a tutti i candidati per le prossime elezioni regionali.
A chi governerà la Regione si richiede:
- più professionalità , più autorevolezza e più condivisone;
- occorre avere un gruppo dirigente che guardi in maniera diversa verso l’agricoltura considerato che , si tratta di uno dei più importanti settori economici della nostra Regione. E’ necessario che si punti sulla professionalità, sulla conoscenza dei comparti, a partire direttamente dal futuro assessore all’ agricoltura e dal suo staff; non è più accettabile che questo assessorato sia solo frutto di mera spartizione di poltrone tra i diversi gruppi politici.
- si chiede maggiore autorevolezza a livello nazionale e comunitario; è necessario che il futuro assessore all’ agricoltura riesca in maniera più incisiva ad ottenere quanto dovuto nei tavoli ministeriali e comunitari su indicazione condivisa con l’ intera rappresentanza delle associazioni sindacali riconosciute del settore agricolo, unici veri rappresentanti dell’ intero comparto , ribadendo inoltre in maniera decisa e autorevole la necessità di reimpostare in maniera più snella, più veloce, e più efficace la gestione delle pratiche legate, agli aiuti PAC, all’ attuazione del nuovo CSR e ai ristori relativi ai danni da calamità naturali e non solo.
- si chiede maggiore concertazione sulle scelte politiche programmatiche inerenti il comparto agricolo e sulle soluzioni alle diverse problematiche , promuovendo un sano confronto tra le istituzioni e le associazioni di categoria riconosciute e titolate a rappresentare tutte le aziende agricole e zootecniche isolane. Voglio ricordare che, un atto legislativo da oltre 1 miliardo di euro, presentato con notevole ritardo, passa sopra la testa delle forze economiche e sociali senza un minimo di confronto istituzionale .
Ci deve essere una condivisione “interassessoriale” tecnico-politica, che permetta ad Assessorati quali quello all’ agricoltura, alla sanità, all’ ambiente e gli altri che comunque si rapportano con il settore, di interagire sulle scelte in maniera più efficace, coordinata e veloce. Troppo spesso negli anni trascorsi è con governi regionali diversi, questo è stato un forte limite che ha portato ad una minore incisività nei tavoli tecnici nazionali non ottenendo le soluzioni volute nell’ interesse dell’ isola.
Copagri chiamerà alla condivisione anche le agenzie Regionali (ARGEA, LAORE e AGRIS) le quali non si devono esimere dall’ impegno. Copagri è pronta a confrontarsi su una proposta concreta di intervento legislativo capace di ridare efficienza alle agenzie.
- Copagri vuole partire proponendo un patto di fiducia tra le azienda agricole – zootecniche isolane e le Agenzie Regionali, ARGEA, LAORE, AGRIS.
Questa proposta innovativa tende a rafforzare la collaborazione e condivisione tra le aziende agricole, Associazioni Sindacali, e relativi CAA, e le Agenzia preposte a ricevere, istruire e liquidare le pratiche legate alla nuova PAC e al CSR (pagamenti diretti, e pratiche strutturali), volta a limitare al massimo i tempi espressi dall’eccesso di burocrazia legata ai sistemi informatici regionali e nazionali. Alla base di tutto è indispensabile chiudere i pagamenti entro l’ anno di impegno (domande che gravitano sul CSR), cosa che da ora in poi deve essere la regola per tutte le misure, con pagamenti veloci in automatico legati alla domanda e al fascicolo aziendale dell’impresa.
- Si richiede di intervenire in maniera puntuale, attenta e propositiva nei tavoli ministeriali che annualmente permettono alle Regioni di rivedere il Piano Strategico PAC e quindi il CSR; di fare le giuste considerazioni e richieste in particolar modo su alcuni ECOSCHEMI relativi alla nuova PAC, vedi l’ecoschema 1 livello 2 che esclude il bestiame ovicaprino.
- Sempre per gli Ecoschemi, va abrogata la regola sulla riduzione del valore del contributo calcolato ad Ettaro o ad UBA nel caso che le somme programmate non siano sufficienti. L’entità del valore del contributo influenza molto la scelta delle aziende agricole ad impegnarsi o meno nella scelta di un ecoschema. A supporto di questa richiesta, è indispensabile si dia seguito alla compensazione e al travaso di somme tra gli ecoschemi .
- E’ necessario indirizzare la PAC più a misura della agricoltura e dell’allevamento che si attua nella regione di riferimento sempre con il rispetto delle indicazioni comunitarie.
- In relazione alle misure del CSR è indispensabile attivare l’intervento sulla gestione dei prati e pascoli permanenti a favore dell’estensivizzazione dei pascoli, come già previsto dal PSN nazionale.
- Per le pratiche legate ai ristori a seguito di calamità naturali è urgente bloccare il circolo vizioso che porta a mantenerle silenti per anni, in primis la liquidazione dei mancati redditi che dovrebbe essere conclusa entro i 12 mesi dall’evento calamitoso. In situazione di estrema siccità e/o alluvione è importante l’emissione di bonus immediati di acquisto di prodotti primari ( alimentazione per il bestiame, carburante agricolo, sementi, antiparassitari, concimi, materiale di propagazione, etc. ) che permettono di mantenere in vita l’ azienda agricola – zootecnica.
Siamo in una fase di forte difficoltà per le aziende agricole, prive di liquidità, nella maggior parte dei comparti. Molte aziende non hanno ancora ricevuto i ristori stabiliti a fronte del COVID e della guerra Russia- Ucraina, acconti PAC , aiuti diretti legati al nuovo CSR e aiuti diretti in trascinamento legati al passato PSR . Non dimentichiamo inoltre che al di là dei prezzi al consumo che si rilevano nei mercati e che comprimono i consumi, pochi benefici ne riceve il primario per effetti speculativi che nulla o poco hanno a che fare con le contingenze internazionali.
In conclusione, Copagri auspica un’attenzione diversa verso l’agricoltura considerato che non ci si deve limitare ad inseguire le emergenze spesso in modo inappropriato. E’ essenziale rafforzare il corretto confronto con le rappresentanze agricole, la riapertura dei tavoli di settore per aggiornarne le politiche e l’azione amministrativa, la semplificazione legislativa e dei processi amministrativi, la creazione delle condizioni per garantire la celere spendita delle risorse, non è più accettabile che la Regione abbia in pancia oltre 3 miliardi di residui passivi ,somme impegnate e non ancora erogate, come rilevato dalla Corte dei Conti, cui si aggiungeranno molto probabilmente consistenti risorse rivenienti dal recente provvedimento di variazione del bilancio 2023, l’aggressione dei nodi strutturali del settore che ne impediscono il decollo partendo dalla elaborazione e approvazione di una nuova legge organica di orientamento per l’agricoltura sarda che superi la datata legge regionale n. 21/2001 e dia una nuova prospettiva al comparto.
Se il futuro governo regionale vorrà ascoltare con più attenzione il forte dissenso che arriva dal basso giuridicamente veicolato dalle associazioni di categoria , Copagri sarà presente , collaborativa , propositiva ma, se sarà necessario, fortemente critica e combattiva con qualsiasi forza politica andrà a governare la nostra Regione, in piena autonomia nell’esclusivo interesse dei propri associati e dell’agricoltura Sarda.