Riconosciuto ufficialmente dalla Regione il BioDistretto Sud Sardegna e Arcipelago del Sulcis
Con determina della Regione Sardegna – Assessorato all’Agricoltura, il BioDistretto Sud Sardegna e arcipelago del Sulcis è stato riconosciuto ufficialmente, ai sensi della vigente normativa sui BioDistretti al termine di una vertenza che ha visto il TAR pronunciarsi contro la Regione Sardegna la quale in un primo momento aveva negato il riconoscimento al BioDistretto. Sono passati due anni dai primi incontri di promozione del BioDistretto, ma alla fine la tenacia dei promotori (Copagri Sardegna, Cooperativa S’Atra Sardigna, ASAB Sardegna (Ass.ne agric.biologica) e CIA, ha portato al risultato sperato.
Dati caratterizzanti
Territorio interessato: Città Metropolitana di Cagliari, Provincia Sud Sardegna, Comuni di Gonnostramatza, Sini, Terralba, Santa Giusta, Macomer, Borore, Lanusei.
Filiere produttive rappresentate: 5, Ortofrutta, Lattiero-caseario, Cereali-pasta-pane, Olivicolo, Vitinicolo.
Popolazione: 800.000 abitanti, la metà della popolazione dell’intera Sardegna
Aderenti: 65 tra cui 51 aziende biologiche, 3 associazioni di categoria (Copagri, Cia, Confagricoltura), l’Associazione Italiana delle Cooperative (AIGC), una OP riconosciuta biologica, la Cooperativa S’Atra Sardigna, l’Associazione Sarda Agricoltura Biologica ASAB Sardegna, Legambiente e Slow Food, ed altri soggetti interessati allo sviluppo ecosostenibile del territorio.
Ora il BioDistretto può iniziare a programmare le proprie attività e si prepara a partecipare ai bandi pubblici in tal senso. In particolare il BioDistretto si adopererà per la crescita delle produzioni biologiche e dei consumi di prodotti biologici del suo territorio, con progetti di filiera e circuiti di filiera corta, integrandosi con il turismo ecosostenibile, enogastronomico e culturale e per la costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili a partire dalle aziende agricole e coinvolgendo cittadini e Istituzioni del territorio del BioDistretto.
Una particolare attenzione sarà prestata alla sinergia tra la cultura Sarda e quella Tabarchina (Calasetta e Carloforte).
“E’ un capitolo importante che si apre per la Sardegna, per l’agricoltura biologica e per la transizione energetica ed ecologica” afferma Ignazio Cirronis, Presidente del BioDistretto e pioniere dell’agricoltura biologica in Sardegna, “Ora la Sardegna avrà la possibilità di partecipare ai programmi del PNRR sui Distretti Biologici e sulle Comunità Energetiche, ma anche ai bandi del Fondo per l’Agricoltura Biologica del Ministero delle Politiche Agricole con un soggetto che sin dalla sua costituzione si caratterizza per l’ampia base associativa e la diffusa sinergia con gli Enti Locali”.
“Abbiamo un mare di idee e progetti che potranno essere sviluppati” prosegue Ignazio Cirronis “perché il BioDistretto è nato a seguito di un percorso di animazione, felicemente coordinato dall’Agenzia Laore Sardegna e che ha visto protagonisti anche due importanti associazioni ambientaliste e di consumatori quali Legambiente e Slow Food . Nelle prossime settimane presenteremo pubblicamente le nostre proposte ed intensificheremo la campagna di adesioni al BioDistretto che opera col principio delle porte aperte a tutti i soggetti potenzialmente interessati,”