Copagri Sardegna: approvata risoluzione UE su insularità, ma per un riconoscimento effettivo degli svantaggi strutturali delle isole europee il percorso è ancora lungo
Martedì 7 giugno il Parlamento europeo ha approvato una Risoluzione sulle isole dell’Unione e le politiche di coesione. “Trattasi di un ulteriore passo in avanti – ha dichiarato Ignazio Cirronis, presidente di Copagri Sardegna – verso il riconoscimento delle condizioni di svantaggio determinate dallo stato di insularità che penalizza tutti i settori produttivi, ivi compreso il settore agricolo causa, ad esempio, dei maggiori costi sopportati dalle imprese agroalimentari per la commercializzazione fuori dell’Isola delle loro produzioni o per l’importazione dei vari mezzi di produzione necessari all’ordinaria conduzione agricola.
Presso il Parlamento italiano prosegue intanto, senza ostacoli, il percorso per inserire in Costituzione il principio di insularità; ciò potrà consentire allo Stato di intervenire per stabilire condizioni di riequilibrio per le Isole attraverso la fissazione di priorità e l’approvazione di strumenti specifici. Nulla vieta comunque, sin da oggi, che il governo tenga conto dello stato delle isole, ad esempio riconoscendo alla Sardegna, come spesso abbiamo avuto modo di sottolineare negli ultimi tempi alle istituzioni regionali, un maggiore cofinanziamento statale nella prossima ripartizione delle risorse tra le Regioni riferita allo sviluppo rurale della prossima fase di programmazione 2023-2027, come già riconosciuto nella programmazione 2007-2013. “
“Il riconoscimento concreto del principio di insularità – prosegue Pietro Tandeddu, direttore regionale di Copagri – ha però necessità di ulteriori atti legislativi esecutivi da parte della Commissione europea così come fu fatto a suo tempo, a favore delle regioni ultraperiferiche dell’Unione. Dovranno essere stabiliti non privilegi ma la possibilità di attivazione di misure di compensazione degli svantaggi senza che possano essere interpretati come atti di violazione della concorrenza. La Risoluzione, come altri hanno ribadito, è un semplice atto di indirizzo, come una Mozione o Ordine del Giorno, che non vincola la Commissione. Una Risoluzione similare sulla condizione insulare fu approvata dall’Assemblea parlamentare a Bruxelles il 4 febbraio 2016, ma non seguirono atti concreti. E si tenga conto che già il Trattato di Amsterdam con la dichiarazione n. 30 e il Trattato di Lisbona all’art. 174, , riconoscono che le isole presentano svantaggi strutturali e permanenti e che conseguentemente la legislazione comunitaria deve tener conto di tali svantaggi e che possono essere adottate misure specifiche, se giustificate, a favore di queste. In particolare l’Unione mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni ed il ritardo delle regioni meno favorite tra cui sono indicate le regioni insulari.”
“Il percorso è tracciato – conclude Ignazio Cirronis – ma il risultato potrà essere raggiunto solo con una costante e forte azione politica da parte delle istituzioni regionali, che hanno il dovere di ricercare le giuste alleanze con le altre regioni insulari ed il sostegno di tutte le forze economiche e sociali sensibilizzando il governo nazionale per sostenere con forza la vertenza presso la Commissione europea.”