Copagri Sardegna: no agli espropri di terreni agricoli per impianti privati e speculativi di energie rinnovabili

Copagri Sardegna: no agli espropri di terreni agricoli per impianti privati e speculativi di energie rinnovabili
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BENE ACCELLERAZIONE SPESA FONDI PNRR, NO AGLI ESPROPRI DI TERRENI AGRICOLI PER IMPIANTI PRIVATI E SPECULATIVI DI ENERGIE RINNOVABILI. L’ALTERNATIVA C’E: IMPIANTI ENERGETICI GESTITI DAGLI AGRICOLTORI

E’ stato recentemente convertito in legge, il Decreto Legge n. 77/2021 recante norme per la governance del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ) che, nella sostanza, agli articoli 18 e 30, prevede la possibilità, attraverso la modifica del Codice dell’Ambiente, di dichiarare come opere di pubblica utilità, indifferibili ed urgenti, tutte le opere e impianti utili al raggiungimento degli obiettivi previsti dal PNRR in materia di clima e ambiente, volti quindi alla decarbonizzazione secondo le indicazioni di Bruxelles.

“Ciò sta a significare – ha dichiarato Ignazio Cirronis, presidente regionale di Copagri – che è possibile l’esproprio di terreni agricoli legittimamente detenuti dai produttori ai fini della produzione di beni agroalimentari, a favore di società speculative private, di varia natura, che hanno avanzato alle istituzioni proposte progettuali per la produzione di energie rinnovabili. Nessuno disconosce la necessità di contrastare i cambiamenti climatici, i cui effetti si fanno sentire ogni giorno, e quella di spendere bene ed in fretta i fondi del PNRR, ma non è accettabile che si affermi un tale principio giuridico che, a nostro avviso, viola la Costituzione. Ci auguriamo che il governo e lo stesso Parlamento trovino il tempo per un ripensamento perché sia impedito un tale scempio. Gli obiettivi di decarbonizzazione ed abbandono dei combustibili fossili fissati dall’UE possono essere raggiunti diversamente: puntiamo sui produttori agricoli che, sulle loro terre, nel rispetto del principio di multifunzionalità e di prevalenza delle produzioni agroalimentari, potrebbero destinare una parte dei loro terreni ad impianti di produzione di energia rinnovabile come i pannelli fotovoltaici su tetti o su apposite pensiline, senza compromettere l’uso dei terreni agricoli.”

“Non si può ulteriormente consentire- prosegue Pietro Tandeddu, direttore regionale di Copagri – il consumo indiscriminato di suolo agricolo, che prosegue in maniera incontrollata come dimostra il recente rapporto dell’ISPRA, né si può consentire di violare impunemente il paesaggio rurale, frutto della sapienza e impegno secolare dell’uomo ; il suolo ha una ben definita funzione in rapporto anche al fabbisogno alimentare mondiale, al contrasto della fame, come ci ricordava questi giorni il presidente del Consiglio. Da anni giace in Parlamento, senza muovere un passo in avanti, una specifica proposta di legge finalizzata alla riduzione del consumo del suolo ; se non viene approvata, purtroppo, è segno che ancora prevalgono gli interessi di lobby agguerrite, non certo l’interesse generale dei cittadini. “


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