COPAGRI SARDEGNA: NO AL PARCO EOLICO DI SIURGUS DONIGALA. CHIESTO IL GIUDIZIO NEGATIVO IN SEDE DI CHIUSURA DEL PROCESSO DI VIA
Copagri Sardegna si unisce alle altre forze che si oppongono alla realizzazione del parco eolico proposto dalla società “Siurgus srl“, denominato “Pranu Nieddu“, da realizzarsi in agro di Siurgus Donigala con l’installazione di 14 aerogeneratori destinati alla produzione di energia eolica. La richiesta di espressione del giudizio negativo di compatibilità ambientale in sede di chiusura del processo di VIA è stata avanzata al Ministero per la Transizione ecologica, all’Assessorato dell’Ambiente, all’ARPAS, alla Soprintendenza , ai Sindaci del territorio interessato.
“Il progetto – sostiene Ignazio Cirronis, presidente regionale di Copagri Sardegna – non corrisponde agli interessi della Sardegna né a quelli dell’agricoltura sarda le cui produzioni possono vantare sul mercato un elemento aggiuntivo di qualità legato allo specifico paesaggio rurale. L’area interessata è caratterizzata anche dalla presenza di un bosco secolare di querce ma il progetto apporta elementi di pregiudizio per l’attività agropastorale presente, determina consumo di suolo, pregiudica la biodiversità presente, è in contrasto con il PPR che indica chiaramente l’obiettivo di tutela del paesaggio rurale con la salvaguardia della sua identità e peculiarità. Non è questo il modo di rispondere alle esigenze e indicazioni poste dall’Unione Europea per un incremento della produzione di energia alternativa. Alle spinte speculative delle numerose società, per lo più a proprietà esterna, che inondano di richieste le istituzioni, contrapponiamo una diversa visione basata su una presenza diffusa sul territorio di impianti di produzione di energia compatibili con l’ambiente, che non compromettono la messa coltura dei terreni se non in percentuale molto limitata, nella salvaguardia del principio di multifunzionalità; noi proponiamo impianti fotovoltaici e minieolici, a diretta gestione dei proprietari dei terreni che sono i produttori agricoli. Questo non vieta gli impianti di maggiore dimensione purché nelle aree industriali dismesse o comunque aree compromesse.”
“Il progetto – aggiunge Pietro Tandeddu, direttore regionale di Copagri – non individua con chiarezza i mappali interessati e quindi pecca di carenze di informazione nei confronti di chi, per effetto di una norma obbrobriosa quale il Decreto Legislativo n, 387/ 2003, potrebbe vedersi espropriata la proprietà per ragioni di “pubblica utilità“ ( sic ) a favore non della collettività, come nel caso di una strada o di una scuola, ma di società di mera natura speculativa. La Sardegna, che già oggi produce il 40% in più di energia rispetto ai suoi fabbisogni ha necessità di sostituire le energie fossili, per concorrere agli obiettivi fissati da Bruxelles in merito alla decarbonizzazione; lo può fare sicuramente con la produzione di energie rinnovabili, ma non consumando o deturpando il suolo ed il paesaggio rurale.“