COPAGRI: COMPARTO OVICAPRINO – L’ESIGENZA DI TRASPARENZA NON E’ VENUTA MENO
Nessuno ha scordato le proteste clamorose dei pastori sardi nel febbraio 2019, con lo sversamento del latte nelle strade, a significare che, considerato il prezzo offerto dagli industriali, il latte andava considerato un rifiuto. Proteste , in altra forma, per gli stessi motivi, si sono avute in Toscana.
“Numerosi e lunghi confronti tra le parti interessate, a Roma come a Cagliari, avevano portato all’approvazione della Legge n. 44 /2019 con la previsione di interventi a favore del comparto come l’incremento dei fondi per i contratti specifici di filiera, per l’acquisto di partite di pecorino romano da destinare agli indigenti, anche al fine di alleggerire il mercato, la promozione delle produzioni casearie, l’abbattimento degli interessi sui prestiti agrari, l’istituzione del registro telematico per il latte ovino. Non tutto è stato posto in attuazione ma, in particolare non è stato ancora approvato il decreto che impone ai primi acquirenti la comunicazione dei dati produttivi riferiti al latte e alle produzioni casearie, elemento fondamentale di conoscenza, di trasparenza per poter elaborare una corretta programmazione, monitorare il comparto e intervenire a ragion veduta.
Francia e Spagna vi hanno provveduto da anni, testimoniando l’interesse che hanno anche nei confronti del comparto ovicaprino; e, da tempo, è in vigore in Italia il decreto riferito al latte vaccino, comparto per il quale la legge 44 prevede alcuni aggiornamenti – dichiara Pietro Tandeddu, responsabile nazionale per Copagri del settore – . Alcuni intoppi rappresentati da emendamenti inutili in sede legislativa, ne hanno rallentato l’iter procedurale e solo il 13 ottobre il ministero ha invitato le Organizzazioni ad esprimere il loro parere sugli schemi di decreto (per il latte vaccino e il latte ovino)”.
“I termini per l’approvazione dei decreti, che non sono ancora andati in Conferenza Stato-Regioni né hanno visto preventivi momenti tecnici di confronto con le autonomie regionali, scadono il 31 dicembre. Non vorremmo vengano saltati – conclude Franco Verrascina, presidente nazionale Copagri. Il comparto ovicaprino ha un peso non indifferente in molte regioni italiane e valorizza e presidia , con generale beneficio , le zone interne del nostre paese. Copagri ha espresso al ministero le sue osservazioni ponendo l’accento soprattutto su una questione fondamentale; più precisamente riteniamo che la formulazione della parte riferita al registro telematico proposta dal ministero sia incoerente con lo spirito della legge e con la volontà espressa nel recente passato dalle rappresentanze agricole e della cooperazione. I dati relativi al latte conferito e alle produzioni casearie, in forma aggregata, che saranno inseriti nella banca dati SIAN, a valenza nazionale e regionale, vanno messi a disposizione delle istituzioni, nazionali e regionali, e delle associazioni ed organizzazioni dei produttori, con ciò intendendo anche le Organizzazioni di rappresentanza e tutela dei produttori e della cooperazione, cioè le Organizzazioni Professionali Agricole e le Centrali della Cooperazione”.