La PSA è stata debellata da due anni, ma la commissaria UE alla salute blocca la liberalizzazione del commercio di carni suine sarde. Le dichiarazioni di Copagri Sardegna
In relazione alle recenti dichiarazioni della Commissaria UE alla Salute e Sicurezza alimentare Stella Kyriakides con le quali esprime la contrarietà ad una immediata liberalizzazione della commercializzazione delle carni suine e dei suoi derivati, il presidente e direttore di Copagri Sardegna hanno diffuso la seguente dichiarazione:
“Francamente ci viene difficile accogliere le argomentazioni della commissaria europea alla salute e sicurezza alimentare a supporto del rinvio della liberalizzazione dell’export delle carni suine e suoi derivati provenienti dalla Sardegna.
L’ipotesi più plausibile è che non sia stata informata, né dalla Regione, né dal ministero sulla realtà attuale della suinicoltura in Sardegna.
L’Unità di Progetto ha presentato da tempo la sua relazione sullo stato di attuazione del programma straordinario di eradicazione della peste suina africana, relazione che si ritrova come allegato ad una delibera del 24 settembre.
I risultati ottenuti sono straordinari: da due anni non si registra un focolaio, da oltre un anno e mezzo non si è individuato il virus nei cinghiali; l’ultima volta 18 mesi fa. Sono stati abbattuti , perché detenuti illegalmente, quasi 5000 maiali. Restano sul campo forse un centinaio di maiali bradi non censiti a fronte di 180.000 capi allevati, mentre la commissaria fa pensare a grandi numeri nel pascolo brado.
Vogliamo sapere quali azioni, e quando, sono state poste in essere dalla Regione.
Chiediamo che urgentemente l’assessore della Sanità convochi l’Unità di Progetto unitamente alle Organizzazioni Professionali Agricole per riferire ed individuare le ulteriori iniziative da programmare per porre fine a questa situazione dopo gli innumerevoli sacrifici sopportati dai produttori.”
Ignazio Cirronis
Pietro Tandeddu