Cavallette e cornacchie, ora conta danni
Assessorato mobilitato chiede tavolo in Conferenza Regioni
Fonte Ansa Sardegna
L’invasione di cavallette e cornacchie in Sardegna “sia portata sul tavolo della Conferenza delle Regioni”. Lo chiede l’assessora all’Agricoltura, Gabriella Murgia, annunciando l’avvio degli accertamenti dei danni e la valutazione degli interventi per compensare le perdite subite dagli agricoltori colpiti nel Nuorese e nell’Oristanese, senza incappare nelle strette maglie degli aiuti di Stato.
Murgia ha già rappresentato il problema al ministero delle Politiche agricole, sottolineando l’urgenza di aprire un tavolo nella Conferenza delle Regioni perchè il fenomeno delle infestazioni di varie specie di insetti o uccelli è comune ad altre regioni italiane. “L’attenzione dell’assessorato e di tutta la Giunta è massima – assicura la titolare dell’Agricoltura – sia sui danni causati dall’infestazione delle cavallette in alcuni Comuni del centro Sardegna, che interessano soprattutto le produzioni foraggere e i pascoli delle aziende zootecniche, sia per quelli legati alla diffusione delle cornacchie alle produzioni primaverili-estive in pieno campo”.
Per questo, anticipa l’assessora, “è stato promosso un incontro con l’assessorato della Difesa dell’Ambiente al fine di definire una strategia comune per la verifica e il controllo di questi fenomeni e per limitare in tempi stretti gli effetti esiziali sull’attività agricola”.
La Coldiretti ha stimato in oltre 2,5mila ettari l’estensione dell’invasione di locuste in un territorio compreso tra Orani, Orotelli, Ottana e Bolotana, allargato verso Mamoiada, e riguarda circa 20 aziende. Gli insetti, come confermano tecnici ed esperti, sono giunti a uno stadio di maturazione tale che qualsiasi tipo d’intervento umano ora sarebbe inutile. “L’unica speranza la riponiamo nei predatori naturali, nell’avifauna in particolare che potrebbe rappresentare un mezzo di contrasto al dilagare dell’infestazione – spiega Alessandro Serra, direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra – Si tratta di una invasione comunque contenuta, e le grosse quantità che abbiamo visto nei primi giorni, concentrate su case coloniche e diversi campi, ora sembrano essersi disperse su una fetta di territorio più vasto”.